La trasparenza è democrazia. Quali miglioramenti per le Regioni?



redazione
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Monitorare la trasparenza delle amministrazioni pubbliche nell’uso dei fondi antiviolenza significa verificare l’impegno del Governo e delle Regioni nel garantire supporto e protezione alle donne che subiscono violenza, così come sancito dalla Convenzione di Istanbul ratificata dall’Italia nel 2013. 

Nello specifico, il monitoraggio della trasparenza delle Regioni permette di verificare quanto quest’ultime siano in grado di rendere (ri)conoscibili le scelte compiute riguardanti l’utilizzo dei fondi statali antiviolenza e quanto queste consentano effettivamente alla cittadinanza di esserne informata e, all’occorrenza, di chiederne conto. Così come previsto dal nostro ordinamento, infatti, la trasparenza “[…] concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche” (d.lgs. 33/2013, art. 1, comma 2). 

ActionAid si è ispirata proprio a tali principi per elaborare un indice per valutare la trasparenza formale e contenutistica degli atti regionali di programmazione, assegnazione e liquidazione dei fondi statali antiviolenza. L’indice è composto da 29 indicatori, ciascuno con un punteggio che varia da 0 a 3 per un massimo di 41 punti. Si articola in 3 sezioni specifiche dedicate alla valutazione delle tre tipologie di atti che scandiscono il percorso delle risorse statali per giungere nelle casse di centri antiviolenza e case rifugio. 

Monitorare il grado di trasparenza delle Regioni e, quindi, di accesso ai dati sull’uso dei fondi statali antiviolenza consente di tracciare e verificare l’andamento della filiera e di misurare il tempo impiegato dalle risorse per giungere nelle casse di enti che offrono un “servizio” pubblico continuativo alla cittadinanza. In breve, il monitoraggio permette di appurare l’effettivo impegno delle istituzioni di assolvere al dovere di garantire protezione alle donne che subiscono violenza, anche attraverso l’adeguato e pronto finanziamento di strutture antiviolenza. 

Quanto sono state trasparenti le Regioni nella gestione delle risorse statali antiviolenza nel 2020?

Nel 2020, sono stati presi in esame i fondi ripartiti dal Dipartimento per le Pari Opportunità per il 2018. Non è stato infatti possibile considerare i fondi relativi al 2019 a causa dei gravi ritardi nella loro erogazione. In generale, si è registrato un miglioramento del livello di trasparenza, con un incremento in media di circa 14 punti di percentuale rispetto all’anno precedente. È qui da rilevare che l’aggiornamento dell’indice di trasparenza ha permesso di valorizzare e, quindi, di assegnare un punteggio maggiore alle Regioni che pubblicano atti e dati riguardanti tutte le tappe della gestione dei fondi in apposite pagine dei siti istituzionali regionali dedicati agli interventi contro la violenza sulle donne.  

L’indice di Trasparenza 2020 – Fondi statali per l’annualità 2018

Rispetto al 2019, 11 Regioni su 19 hanno migliorato la loro trasparenza complessiva. Si tratta di Abruzzo, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. Da segnalare in particolare il miglioramento specifico di alcune Regioni: la Campania, a cui sono stati attribuiti 33 punti in più rispetto allo scorso anno, essendosi dotata di una pagina OpenGov su cui sono reperibili tutti i dati riguardanti la gestione dei fondi; la Lombardia che, rendendo disponibili nella sezione Amministrazione trasparente i dati sulle liquidazioni, ha guadagnato 15 punti rispetto all’anno precedente; e, infine, Abruzzo, Lazio e Puglia che hanno aumentato di 13 punti la loro performance per il livello di dettaglio fornito sulla filiera territoriale dei fondi, rilevabile con la versione aggiornata dell’indice di trasparenza. 

Stabile il punteggio medio-basso ottenuto dal Friuli-Venezia Giulia, mentre lievemente in diminuzione rispetto al 2019 quello di Emilia-Romagna e Marche a causa della difficoltà di identificare nei vari atti amministrativi i centri e le case rifugio beneficiarie delle risorse statali fondi e le date in cui tali strutture hanno effettivamente incassato i fondi. Anche le Regioni Basilicata, Calabria, Sardegna e Umbria hanno registrato un peggioramento in termini di trasparenza. Da rilevare infine che la Valle d’Aosta, per il secondo anno consecutivo, a conclusione del monitoraggio, ha ottenuto un punteggio pari a 0 per la mancata pubblicazione degli atti di programmazione, assegnazione e liquidazione dei fondi statali relativi all’annualità qui presa in esame. 

La Regione più trasparente è risultata essere la Puglia, con 40 punti su 41, seguita da Veneto (38 punti) e Marche (37 punti).

Per il terzo anno consecutivo, nessuna Regione ha però raggiunto il punteggio massimo. La piena trasparenza delle Regioni nella gestione di fondi antiviolenza è ancora lontana.  

È quindi necessario ribadire ancora una volta che avere accesso alle informazioni pubbliche, è un diritto fondamentale, nonché presupposto, per una piena e attiva partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita democratica. Rendere pubblico l’operato delle amministrazioni nella gestione delle risorse permette di prevenire eventuali abusi e illegalità, ma soprattutto consente di migliorare la loro gestione e il loro utilizzo. Per tale ragione ActionAid chiede alle istituzioni nazionali e regionali di migliorare la trasparenza dei processi decisionali e gestionali che riguardano l’intera cittadinanza e il diritto delle donne di vivere una vita senza violenza.  

In particolare, ActionAid raccomanda alle Regioni di migliorare il livello di trasparenza formale rendendo accessibili i documenti e gli atti relativi ai fondi antiviolenza sul proprio sito, prevedendo una sezione dedicata regolarmente aggiornata e lo sviluppo di appositi opendata; nonché di incrementare il livello di trasparenza contenutistica adottando un linguaggio chiaro ed omogeneo per favorire la pronta riconoscibilità della finalità degli atti e inserendo informazioni dettagliate per tracciare come, quando e a chi sono state assegnate e liquidate le risorse. 

Come più volte ribadito, la trasparenza è democrazia, un principio basilare che tutte le istituzioni sono chiamate a mettere quotidianamente in pratica per l’interesse pubblico e, in questo specifico caso, per garantire alle donne un sistema antiviolenza pienamente funzionante e puntualmente finanziato.  

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